Le collaborazioni con la Svezia in questo settore sono regolate dall’Accordo sulla Cooperazione Culturale, Educativa, Scientifica e Tecnologica firmato a Roma il 29/11/2001 e in vigore dal 2007. Il precedente Programma Esecutivo con la Svezia, firmato a Stoccolma il 28 marzo 2018 e valido per il periodo 2018-2020, era stato esteso fino al 2022. Il 26 marzo 2024 è stato firmato, sempre a Stoccolma, il IV Protocollo esecutivo che ha portato all’introduzione per la prima volta con la Svezia dei Progetti di Grande Rilevanza. Il rinnovo per il triennio 2024-2026 ha permesso di finanziare 8 progetti in queste quattro aree tematiche:
- Life sciences (molecular medicine, e-health & medical technologies; pharmaceutical chemistry & technology)
- Physics, accelerator technologies, Synchrotron Radiation and Neutron scattering researches with accelerators
- Polar Sciences (Arctic and sub-Arctic regions)
- Information and Communication Technologies
Secondo il database del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) sono più di 80 i memorandum e gli accordi esistenti tra centri di ricerca ed istituzioni universitarie italiane e svedesi nel campo della scienza e della tecnologia coinvolgendo circa quaranta università italiane. Maggiore il numero delle università e istituzioni italiane coinvolte in attività bilaterali e multilaterali se si considerano gli accordi accademici: riconoscimento del doppio titolo di studio, dottorati ed accordi ERASMUS, e anche i contratti legati a progetti Europei finanziati.
Da segnalare fra le collaborazioni quella tra ASI e l’omologa svedese, Swedish National Space Board, in campo spaziale e in campo di osservazione satellitare, il protocollo firmato dal CNR e dal Research Institute of Sweden (RI.SE) su ricerche e applicazioni ICT e banda larga e il recente Memorandum of Understanding per il monitoraggio nell’artico svedese delle emissioni solari per applicazioni di fisica solare e meteorologia spaziale (2024). La collaborazione italo-svedese (INAF, Università di Milano, Agenzia Spaziale Svedese e SSC) effettuerà ricerche congiunte, scambi di conoscenze e tecnologie per sfruttare tecniche innovative di analisi dei dati per l’identificazione e lo studio delle caratteristiche e della fenomenologia solare.
In ambito scientifico una realtà ormai consolidata nelle relazioni fra Italia e Svezia è senza dubbio l’European Spallation Source (ESS), un’iniziativa considerata strategica dall’European Strategy Forum on Research Infrastructures (ESFRI). L’Italia è tra i Paesi fondatori di ESS (http://europeanspallationsource.se/) insieme a Svezia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Ungheria, Norvegia, Polonia e Svizzera. Fanno parte del progetto 13 paesi membri, più di 40 istituzioni partner europee e più di 130 istituzioni da tutto il mondo che collaborano secondo il modello in-kind. Attualmente il direttore scientifico della facility è l’italiana Giovanna Fragneto. L’Italia contribuisce al progetto soprattutto tramite l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Collaborano anche il Politecnico di Milano, quello di Torino, l’Università di Brescia, e quella di Firenze, il Consiglio Nazionale Ingegneri, Il Consorzio delle Università, il Consorzio Interuniversitario Risonanze Magnetiche di Metallo Proteine, il Laboratorio del Sincrotrone di Trieste e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L’importanza di questa infrastruttura è stata testimoniata il 15 novembre 2018 dalla partecipazione del Signor Presidente della Repubblica e dal Re di Svezia alla posa in opera del primo componente dell’ESS necessario a generare il fascio di protoni, dispositivo costruito e assemblato presso i laboratori del Sud dell’INFN a Catania.
Quando la sua costruzione sarà terminata, questa infrastruttura renderà disponibile alla comunità scientifica europea e internazionale un grande struttura di ricerca unica per lo studio dei materiali mediante la spettroscopia neutronica. Questa nuova sorgente di neutroni in costruzione a Lund sarà competitiva e sicuramente più performante rispetto alle sorgenti di neutroni oggi disponibili in Cina, Giappone, UK. L’ESS garantirà nuove opportunità di ricerca non solo nella fisica fondamentale, nella scienza dei materiali e nelle scienze della vita, ma anche nei settori dell’energia, delle tecnologie ambientali, e del patrimonio culturale; una infrastruttura scientifica di importanza cruciale per mantenere l’Europa all’avanguardia nella ricerca e a supporto della sua competitività industriale.
Italia e Svezia sono entrambi Paesi Osservatori nel Progetto SESAME in Giordania (https://www.sesame.org.jo), l’unica infrastruttura di ricerca operativa nel Medio Oriente, una straordinaria iniziativa multilaterale riconosciuta dall’UNESCO che entrambi i paesi supportano con grande impegno. L’Italia partecipa come membro osservatore al Consiglio Artico (https://www.arctic-council.org/), il forum internazionale che discute dei problemi dei governi artici e delle popolazioni che vivono nell’Artico di cui la Svezia è membro permanente. L’impegno scientifico nell’Artico dei ricercatori italiani nei settori della chimica e della fisica dell’ambiente, della biologia marina, della climatologia, e della medicina sono ampiamente riconosciuti.
Sempre in campo multilaterale si segnalano, fra le altre, le collaborazioni scientifiche bilaterali e multilaterali nell’ambito del CERN (di cui entrambi i paesi sono stati fra i fondatori nel 1953), dello Square Kilometer Array (SKA) e dell’European Southern Observatory (ESO).